La struttura dell’operetta tragica di Maria Rita Calabrese, dal titolo “Monologo breve di una donna”, possiede una peculiarità indicativa che è possibile rintracciare, almeno ad una prima lettura, nell’assolo moltiplicato. Si offre al lettore o allo spettatore una serie di testi correlati tra loro, che partono dal monologo specifico della donna, al quale seguono quelli dei " gli, due collettivi e due poetici. A questo punto appare chiaro come la costruzione sia prolungata, anche perché ogni riferimento delle varie parti ha origine dalle parole della donna che mette in scena (visione) la propria scomparsa e il proprio omicidio a causa di una persona che ha amato. Il teatro, dunque, rivela la sua attualità nel leggere un fenomeno che, purtroppo, è sempre più noto, ma allo stesso tempo parte da esso per dipanare riflessioni sociali ed umane.