Le identità metaforiche e simboliche caratterizzano i versi di Francesca Mazza Pistone nell’opera “Poetica-mente”, dove i luoghi reali si immedesimano con quelli dell’ispirazione. Si veda il caso dei riferimenti a Ragusa Ibla e alla sua festività: la presenza di giovani e anziani diventa una meditazione sulle tre età dell’uomo, andando oltre la rappresentazione visiva. O ancora le descrizioni, come quella della casa, che poi diviene un’appropriazione della coscienza temporale e della caducità dell’uomo: i muri sopravvivono al tempo e gli uomini periscono. La trama simbolica è fervidamente accesa, per tornare al Dante amato dall’autrice, talché ogni testo possiede un significato letterale e uno allegorico. È il caso del tornare al paese natio, nel quale si ha un ‘nostos-ritorno’ (e qui ci si ricollega ad un tema complesso e fondamentale da Omero a Dante, a Eliot, fi no a prosatori contemporanei come D’Arrigo), ma si tratta di un apparente percorso memoriale, perché è invece una riflessione sull’origine dell’uomo, sulla genuinità o meno della sua essenza.