Sono pagine intrise di dolore, quelle di Carmelo Lisi, ma anche di commozione e di ricordi perché non è possibile sublimare facilmente la perdita di una nipotina di soli due anni e mezzo, a causa di un destino fatale e non modificabile. Riflettere sulla vita e sulla morte è un modo per accogliere e fissare nella memoria i tratti salienti di una esistenza, ma al contempo si cerca di disperdere il senso di tristezza, di ammettere che ogni attimo di amore ricevuto e donato è unico e va colto nella sua completezza.