Questa non è una storia scaturita dalla fantasia, ma una testimonianza di vita. È la fotografia, in sequenze quotidiane, della realtà di un angolo di mondo, il Centro di Vanaprastha, in cui si rispecchia quella angoscia di un universo indiano di diseredati, che esiste al di là di esso e che su di esso si riflette talvolta drammaticamente. L’approdo a Vanaprastha è l’arrivo ad un’oasi d’amore, alla Missione realizzata nell’India del sud da Padre Sibi, per salvare tanti bambini dalla strada, da condizioni di vita disumane, da violenze ! siche e psichiche. Per offrire ad essi un presente di amorevole dedizione e la prospettiva di un futuro diverso. Un percorso di vita concreto è anche percorso interiore, non solo per i bimbi ospitati e per coloro che se ne prendono cura, ma anche per chi, pure se casualmente, ne viene a contatto e ne resta coinvolto, fino al travolgimento di aneliti, convinzioni, progetti.