Il perno di questo romanzo è costituito dall’esortazione “Conta su di me!”. Non c’è male e prevaricazione ovunque, ma ovunque c’è la possibilità del suo manifestarsi. C’è qualcosa dentro di noi che dobbiamo tenere a bada e la cura passa attraverso la compassione. Il romanzo è un inno all’amore, in tutte le sue forme più profonde, e un monito a non aver paura di essere quello che si è, al di là delle convinzioni e degli stereotipi.