Un libro da vera polemista, questo scritto da La Rosa Rossa, talmente schietto nella lettura della realtà scolastica da dover essere presentato sotto uno pseudonimo. Anche i luoghi e le persone hanno nomi di fantasia, ma i fatti, purtroppo, sono veri. Tale scelta è necessaria, perché l’autrice, che ha operato negli istituti d’istruzione per tutta la vita, parte dalla propria esperienza per denunciare cattivi esempi e malcostumi, azioni e villanie ai limiti della legalità, se non illegali, tutti atteggiamenti che hanno minato e minano tuttora la formazione. Un marciume diffuso che va dalle alte sfere politiche, e di conseguenza dalle loro riforme, per giungere ai dirigenti-manager, ai sistemi di aggiornamento e di recupero, per finire ai docenti lecchini. Questo a scapito dei giovani, cioè a scapito del futuro di tutti.