Con le memorie proprie e con quelle raccolte dalla viva voce degli ultimi “protagonisti”, con l’evocazione della tradizione, con il richiamo degli “usi e costumi” della popolazione locale, l’autore si ripropone come una sorta di Pitrè della Francavilla di Sicilia del XXI secolo. Certo c’è un considerevole filo di nostalgia nelle parole scritte da Pirri; era forse inevitabile, per via dell’intreccio fra la propria vicenda personale - di quando era fanciullo, adolescente, giovane - e quella della comunità cui appartiene e, soprattutto, “sente” di appartenere. Ma è proprio a difesa di quest’ultima che si alzano queste pagine di reminiscenze, che affondano nel passato di Francavilla per consegnarsi al futuro, per affrontarlo ed aiutare ad affrontarlo con più consapevolezza.