Il libro di Costantino Ottone, “Tino”, (con disegni dell’artista Giada, sua figlia) verrà letto in un baleno dalla prima all’ultima pagina, ma volendo anche dall’ultima alla prima: i racconti sulle ventotto località, da Anagni a Zuccarello, sono autonomi, ma anche interconnessi. Li lega il desiderio curioso di scoprire luoghi e personaggi poco o affatto conosciuti: come una ciliegia ne tira un’altra e si è già in fondo al volume con il desiderio di andare a visitare località che prima forse non s’erano mai messe nel programma delle gite. (Gianni Cometti)