Nonostante la crisi paventata da molti critici, il teatro, anche quello regionale, ha visto e vede copioni interessanti, sociologicamente impegnati, che al di là di indirizzi precostituiti ritorna¬no alla realtà, la studiano e la meditano, ne offrono spaccati che oltrepassano il descrittivismo. Un esempio ne è certamente “Rosa” di Titty Giannino. La protagonista, che si presenta come donna versatile, possiede un carattere forte, sostanzialmente deciso, che viola gli schemi di una società siciliana diffusa nella prima metà del ‘900. Non per questo perde la propria femminilità, anzi la di¬fende e la completa, nonostante sia obbligata a sposare un uomo che non ama.