Olympo. Commedia mitologica. Due atti e un prologo di Umberto Cavallin

La commedia di Umberto Cavallin si apre e si chiude con le sette muse e tale presenza non è certamente casuale, perché esse contemplano, nella loro interezza, tutte le arti umane. Ma il richiamo alla cultura greca non consiste esclusivamente in questo elemento, ma anche nella riproposizione del concilio degli dei sull’Olimpo. Apparentemente ogni cosa sembra inquadrarsi nell’epica classica. Gli dei umanizzati, le loro caratteristiche, i semidei, gli ostracismi tra le parti, le invidie, le mansioni di ognuno ecc... ma il messaggio che Umberto Cavallin vuole affidare alle sue pagine è di tremenda attualità: il rispetto per la giovinezza, la cosa più bella che un essere possa avere, ma al contempo e soprattutto il rispetto per la vita, che è sacra più di ogni altra cosa, e in ultimo l’esaltazione dell’amore per se stessi e del rispetto per la propria essenza, ciò che l’uomo contemporaneo (e spesso le nuove generazioni) stanno perdendo.

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