Il Cimitero delle Fontanelle, nel quartiere Sanità, è uno dei luoghi magici di Napoli, si tratta cioè di una topografi a in cui, come capita spesso per la città partenopea, vengono a condensarsi storia e fascinazione popolare, tradizione e mistero, religiosità e superstizione. La pièce teatrale di Vincenza Campopiano trae ispirazione da tutto questo e, nello specifico, dalla tradizione consolidatasi nei secoli di portare a casa una sorta di reliquia appartenente ad uno dei tanti corpi sepolti in quell’ipogeo tufaceo. Nella commedia, infatti, vanno ad inserirsi molti degli elementi popolari e delle credenze sulla capuzzella (ovvero il teschio di una donna) che un’anziana madre aveva preso in cura. Tuttavia gli eredi, alla scomparsa di lei, decidono di vendere l’abitazione. E qui sorge un problema. La capuzzella ancora non può abbandonare la famiglia, perché, cosa altrettanto importante, non ha realizzato il suo miracolo e non ha raggiunto la personale quiete.