Dialogo di cani morti di Maria Rita Calabrese

L’opera di Maria Rita Calabrese studia i meccanismi dell’Io, ma al contempo le infinite possibilità sceniche, attingendo, spesso, agli espedienti più moderni. Se è vero, da un lato, che il centro del dramma consiste nelle battute tra un uomo, che poi si capirà essere un barbone morto, e il suo cane, scomparso anche lui, dall’altro questa specifica condizione richiama una linea della letteratura italiana poco consueta, cioè il dantismo, che segnala il viaggio dei due personaggi verso la purificazione, o per lo meno quella che tale appare.

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