Un insegnante, che assegna una tesi di psicologia ad Andrea, gli suggerisce per la sua ricerca e il suo futuro lavoro di basarsi sui quesiti da proporre ai pazienti perché attraverso di questi è possibile «giungere vicino alla verità che si nasconde nell’inconscio individuale». Una ragazza, Chiara, scomparsa di casa, spinge un commissario a fare delle indagini sulle sue abitudini e le sue amicizie. Giuliano, rimasto vedovo da due anni, dialoga spesso con la moglie morta, che gli appare come labile immagine, parlando dell’educazione dei figli e immaginando di ricostituire nuovamente la sua famiglia. Questi gli antefatti delle tre pièce teatrali di Annamaria Prospero che, con puntuali e serrati dialoghi, conduce delle analisi introspettive attraverso la quotidianità delle azioni con risvolti imprevisti e imprevedibili.