“Gli insonni di Via Roma, 32” è una commedia paradossale che tra battute pungenti e feroci, situazioni comiche, parodie e dialoghi guasconi al limite - non oltrepassato - del goliardico, dipinge un affresco per niente consolatorio della vita ossessionata e stressante a cui noi tutti siamo sottoposti, spesso senza rendercene conto, raccontandoci della sua crudeltà nei confronti dei più fragili e soprattutto che i più fragili siamo, appunto, tutti noi. Che non esiste “normalità” capace di porre al riparo. E allora ecco l’enclave, il gruppo, il clan esclusivo, lo spazio circoscritto - in questo caso la terrazza condominiale dove gli otto protagonisti si ritrovano per aiutarsi a passare le lunghe ore senza sonno - in cui i personaggi di Ozza si rifugiano/rinchiudono, nell’illusione che appartenere a qualcosa possa lenire la sofferenza, solo per scoprire l’assoluta fragilità di tale soluzione, quando la vita, con la sua impermanenza, e il dio denaro, con la sua potenza, minacceranno il loro porto sicuro..