Due atti scintillanti e spregiudicati, dalla prorompente forza di comunicazione teatrale espressa con una implacabile comicità. Dio e Lucifero sono i protagonisti, costretti a trovare una intesa per far fronte a una umanità fuori controllo, che pregiudica la stabilità di paradiso e inferno, luoghi primari dove si svolge l’azione scenica. Il paradiso infatti si disgrega a seguito della mancanza di nuove anime che meritino di venirvi ammesse, l’inferno esplode per l’inarrestabile afflusso di dannati. Esasperati dai crescenti carichi di lavoro, angeli e diavoli promuovono assemblee sindacali, minacciano scioperi, redigono cahiers de doléances, chiedono la revisione dei dieci comandamenti, propongono la depenalizzazione dei peccati minori. Dio e Lucifero arriveranno infine a una intesa, che però l’umanità pagherà a carissimo prezzo, dopo di che a entrambi non resta che un ultimo passo da compiere. Quale? A meno che non si tratti di un sogno, anzi di un incubo; una fortuna in ogni caso.